Il Decreto 20 maggio 2015 pubblicato in G.U. n. 149 del 30-06-2015, prevede che i trattori agricoli immatricoli prima del 31 dicembre 1973, devono essere sottoposti a revisione entro il 31 dicembre 2017 e entro il 31 dicembre 2018 per quelli immatricolati dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre 1990.
La norma sulla revisione delle macchine agricole c’è ed è in vigore dal 21 maggio 2015, il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ad oggi tale Decreto però non è applicabile, poiché non sono mai state rese note le procedure da seguire operativamente e non sono nemmeno mai state individuate le officine autorizzate visto che il Decreto del 20 maggio non è sufficiente a rendere applicabile la legge.
La tanto attesa proroga che rimandava l’entrata in vigore della revisione e che tutti gli agricoltori si aspettavano nel Decreto Milleproroghe, non c’è stata e pertanto stando alla legge dal 1 gennaio di quest’anno i proprietari di macchine ricadenti nella prima tranche di mezzi da revisionare potrebbero, essere passibili di controlli e sanzioni.
L’obbligo di revisione per ora è soltanto un principio; mancando un Decreto attuativo gli organi di vigilanza preposti ai controlli, non possono sanzionare la mancata revisione per la semplice ragione che, anche con tutta la buona volontà, l’imprenditore agricolo si troverebbe di fronte al paradosso di non sapere dove portare le macchine per effettuare quali controlli e sostenendo quale spesa.
A prova contraria di quanto sopra detto, venerdì 2 marzo è arrivata la notizia della prima sanzione amministrativa a danno di un agricoltore di Vicenza che, fermato a bordo del proprio trattore immatricolato ante ’73, ovviamente sprovvisto di revisione, è stato sanzionato con un’ammenda di 85 euro.
Sarebbe utile che il ministero dei Trasporti comunicasse alle forze dell’ordine e agli organi deputati al controllo sulle strade che la norma sulla revisione e le relative sanzioni non sono applicabili.
