I dispositivi di protezione individuale per i trattamenti in agricoltura

I dispositivi di protezione individuale per i trattamenti in agricoltura

Per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI), si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

Tale definizione è direttamente tratta dall’articolo 74 comma 1 del Decreto Legislativo numero 81 del 9 aprile 2008.
Da tale definizione emerge che tutti gli utilizzatori di agrofarmaci devono adottare tutte le misure preventive e protettive atte a tutelare la propria salute.

Ma quali sono i DPI che si devono utilizzare? La risposta è semplice tutti i dispositivi di protezione individuale che devono proteggere l’operatore dagli agenti chimici (agrofarmaci compresi) rientrano tutti nella 3a categoria (cosiddetti salvavita) ed è pertanto obbligatorio fornire all’utilizzatore oltre una informazione e formazione adeguata anche l’addestramento all’utilizzo.

I DPI per la protezione dall’esposizione agli agrofarmaci possono essere suddivisi a seconda della tipologia di protezione che forniscono in:

  • indumenti per la protezione cutanea del corpo, degli arti superiori e inferiori (esempio tuta, guanti, stivali);
  • protezione delle vie respiratorie, del capo e degli occhi (esempio casco, maschera, filtri, occhiali).

Maschera a pieno facciale: copre l’intero volto evitando il contatto con occhi, naso e bocca; è dotata di filtri combinati sostituibili della tipologia A1P2 o A2P2 (colorati di marrone e bianco).
Guanti in gomma nitrilica o tipo “neoprene”: proteggono le mani dal contatto e assorbimento cutaneo delle sostanze chimiche; parametro importante da rispettare è il tempo utile d’uso fornito dal produttore.

Tuta intera: protegge l’operatore dall’assorbimento cutaneo (sono da scegliere quelle di tipo dal 3 al 6 che garantiscono una idonea protezione).
Stivali in gomma: proteggono i piedi dell’operatore dal contatto con sostanze chimiche; la conformazione ideale è quella che permette di essere indossati sotto una tuta intera e dotati di suola antiscivolo. Oltre alla protezione del rischio chimico, devono proteggere dal rischio meccanico.

Procedura di svestizione

Sciacquare i guanti ancora indossati con acqua e sapone.

Togliere la maschera e pulirla; il respiratore facciale deve essere pulito alla fine di ogni turno di lavoro e conservato nel suo imballo originale tra un turno e l’altro. Per la pulizia del facciale usare un panno inumidito con acqua tiepida e sapone lasciando poi asciugare a temperatura ambiente. Il respiratore NON DEVE essere immerso in acqua.

Lavare gli stivali ancora calzati indossando ancora i guanti.

Sfilare gli stivali.

Togliere la tuta rovesciandola e facendo attenzione a non contaminarsi.

Lavare nuovamente i guanti con acqua e sapone.

Togliere i guanti senza rovesciarli per non contaminare la parte interna.

Per sfilare i guanti senza rovesciarli procedere in questa maniera:

Sfilare la parte finale del guanto (solo la parte delle dita).

Con la mano ancora nel primo guanto togliere l’altro fino al polso.

Inserire il pollice nella parte superiore del secondo guanto.

Tenere i guanti toccando solo la superficie interna; lasciarli asciugare prima di riporli.

Infine lavarsi le mani.

Fare una doccia una volta completati i trattamenti a fine giornata.

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Ultima modifica: 17 marzo 2020